mercoledì 11 maggio 2011

11 MAGGIO 1920


Oggi è l’11 Maggio 1920, un giorno da non dimenticare mai, nel nostro territorio, in Sardegna e nell'intera Repubblica!
Guardie regie e carabinieri spararono su 2.000 minatori in sciopero! Uomini che, lungo le strade vicino al municipio, manifestavano contro le condizioni lavorative di miseria e sfruttamento e contro la direzione della miniera che, a quanto emerge dai documenti, fece circolare la voce che i minatori e le loro organizzazioni politiche, come il Partito Socialista Italiano, si stavano organizzando per occupare le miniere e costituire i soviet. Una giustificazione "politica" che venne usata dal padronato come pretesto per suggerire all’autorità politica l’uso della forza per riprendersi gli spazi conquistati dai minatori tra il 1919 e il 1920.


Già alcuni mesi prima dell’eccidio, il sottoprefetto dava delle istruzioni ai comandi dei carabinieri affinchè utilizzassero nelle loro azioni di polizia l'aiuto di “cittadini fidati”. Una legalizzazione della della violenza privata, usata per difendere gli interessi dei padroni.
Fu una strage, il sangue dei minatori morti l'11 Maggio 1920 segna la storia del nostro territorio, 7 operai persero la vita e altre 26 persone (cinque fra i carabinieri) gravemente feriti. 


Iglesias: i funerali dei sei minatori uccisi.
Foto:Archivio Storico del Comune di Iglesias
L’amministrazione socialista  guidata dall'allora sindaco Angelo Corsi, decise il lutto cittadino e i funerali delle vittime si svolsero a spese del Comune.
Il deputato Giuseppe Cavallera interrogò l'allora presidente del Consiglio dei Ministri Saverio Nitti e il Ministro dell'interno "sulle cause e sullo svolgimento del doloroso eccidio dei minatori di Iglesias e sui provvedimenti che esso ha suggerito al governo", senza tuttavia aver mai nessuna risposta dal Governo e nessuna risposta da nessun parlamentare sardo, nel silenzio assoluto della stampa nazionale.


" Nel libro di Angelo Corsi, Socialismo e Fascismo, edizioni Della Torre, curato in modo preciso da Francesco Manconi, si cita un dispaccio, conservato nell’Archivio Storico di Cagliari, del Sottoprefetto di Iglesias al Comando di Compagnia dei carabinieri in data 28 Gennaio 1920 che indichiamo testualmente:
”In previsione delle eventuali necessità è opportuno che i comandi di stazione interessati si abbocchino coi cittadini più autorevoli e più fidati e prenotino il numero dei cittadini che reputino necessari più adatti, volenterosi e sicuri e vedano di informarli della cosa e predisporre un programma di servizio”.
I minatori sono più combattivi che mai e il 9 Ottobre 1920 la federazione minatori presenta una piattaforma rivendicativa che l’associazione esercenti miniere, dopo averla respinta, sarà costretta ad accettare “sollecitata” dalla lotta di due mesi da parte dei minatori. Si firma l’accordo il 9 Dicembre ed è vittoria sindacale: aumenti salariali, indennità di carovita e riconoscimento delle commissioni interne elette liberamente dai lavoratori sotto la vigilanza della Federazione Minatori.
Sul piano politico il 1920 segna una vittoria del PSI. Intanto si rafforza la presenza del PSI e del legame tra il Partito e i minatori.
Sul piano amministrativo, anche se indubbiamente in quel tempo assume un valore squisitamente politico, le elezioni vedono vittoriosi i Socialisti: riconquistano la maggioranza nei Comuni di Iglesias, Gonnesa, Fluminimaggiore, Portoscuso, Calasetta e Carloforte e conquistano la maggioranza ad Arbus, Guspini, Villamassargia e Buggerru." (fonte: http://democraziaoggi.it)


 

 

Nessun commento:

Posta un commento