venerdì 30 dicembre 2011

Interventi in Consiglio Comunale di Gianluca Tocco e Marta Testa in merito al passaggio del metanodotto GALSI

Ecco gli interventi nel Consiglio Comunale di Iglesias del 29-12-2911 di Gianluca Tocco, Consigliere Comunale di Sinistra, Ecologia e Libertà, e di Marta Testa, capogruppo della lista civica "Iglesias in Testa" e militante SEL, in merito al passaggio del metanodotto GALSI nel territorio Comunale.


venerdì 23 dicembre 2011

Cons. comunale 16/12/2011: Simone Pinna (capogruppo Sel) contro l'aumento dell'addizionale Irpef



La Giunta Perseu propone un ulteriore gravame fiscale a danno delle famiglie iglesienti, per di più senza che se ne possano stimare eventuali benefici o una sua reale necessità, poiché ancora a metà dicembre 2011 il Comune di Iglesias non ha un Bilancio previsionale per il 2012. Circostanze che il consigliere comunale e portavoce provinciale di Sel nel Sulcis Iglesiente sottolinea nell'annunciare il voto negativo di tutto il gruppo consiliare di Sinistra Ecologia e Libertà.

sabato 17 dicembre 2011

Sel con i cassaintegrati ex-Rockwool: "la Regione intervenga concretamente sulla crisi occupazionale"

La Federazione di Sinistra Ecologia Libertà-Sulcis Iglesiente, il Circolo Sel “XI Maggio” di Iglesias e il Gruppo Consiliare di Sel al Comune di Iglesias esprimono la propria solidarietà e vicinanza ai lavoratori ex Rockwool, da diversi giorni impegnati in un'ennesima azione di protesta all'interno della galleria Villamarina di Monteponi.

Un'occupazione che militanti, dirigenti e rappresentanti istituzionali di Sinistra Ecologia e Libertà considerano sacrosanta, vista la scarsa attenzione ancora una volta mostrata dall'esecutivo regionale verso una vertenza che si trascina ormai da tre anni, senza che la Regione sarda e le forze politiche che la governano siano mai state in grado di mettere in campo più che generiche dichiarazioni d'intenti o provvedimenti di alcun rilievo a fini pratici.
L'ultimo, in ordine di tempo, è stato l'inserimento dei 60 lavoratori, attualmente in cassa integrazione a poco più di 500 euro mensili, in percorsi di riqualificazione professionale nell'ambito delle bonifiche ambientali. Una scelta che di per sé sarebbe stata anche valida, se concepita come avvio di un percorso finalizzato alla ricollocazione delle maestranze ex Rockwool in un settore chiave per il Sulcis Iglesiente, qual è appunto quello delle bonifiche, interamente gestito dall'Igea Spa, controllata dalla Ras.

A pochi giorni dal termine dei suddetti corsi di formazione, però, non c'è alcun segnale d'impegno in tal senso da parte della Regione, che anzi sembra disinteressarsi completamente del futuro lavorativo dei cassaintegrati.
Per questo Sel chiede con forza alla Giunta regionale di adottare ogni provvedimento necessario a garantire la ricollocazione dei lavoratori ex Rockwool, in ciò sottoscrivendo pienamente la mozione presentata il 13 dicembre scorso in Consiglio regionale dal centro-sinistra, primo firmatario Luciano Uras (Sel).

Il dramma che i 60 lavoratori ex-Rockwool e le loro famiglie stanno vivendo si inscrive in un quadro territoriale allarmante, che evidenzia la scarsa o nulla capacità d'intervento della Giunta Cappellacci sulle vertenze Eurallumina, Cardnet, ex-Ila, Sicmi, Tecnochem, Sms. Migliaia di cassaintegrati e lavoratori in mobilità si trovano oggi senza prospettive occupazionali, e nessuna delle numerose vertenze in atto – tanto nel settore industriale come in altri – sembra essere stata avviata a positiva soluzione.
Sinistra Ecologia e Libertà censura con forza l'ennesimo scoraggiante risultato di una condotta politica fatta di promesse e impegni profusi a piene mani dai rappresentanti del centro-destra alla vigilia di ogni consultazione elettorale, poi puntualmente disattesi una volta terminata la “caccia ai voti” dei lavoratori. Sarebbe invece importante, ed è questo l'auspicio di Sel, che la Regione si facesse seriamente carico del dramma occupazionale che sta investendo il Sulcis Iglesiente, rilanciando senza più esitazioni le bonifiche ambientali e mettendo in campo validi progetti di sviluppo che consentano al territorio di superare la crisi dell'Industria, magari puntando su altri settori come l'Ambiente, le Energie rinnovabili, il Turismo, la Cultura e l'Università.
Tutti temi e ambiti che in periodo pre-elettorale sono stati oggetto di solenni promesse di rilancio, ma che dall'insediamento degli attuali amministratori regionali ad oggi sono stati invece derubricati e sottoposti a pesanti tagli finanziari (un esempio per tutti il “fu” Polo Universitario di Monteponi).

Facciamo pertanto nostra la protesta dei cassaintegrati ex Rockwool come quelle di tutti i lavoratori e i disoccupati del Sulcis Iglesiente, impegnandoci a prendere ogni possibile iniziativa politica in supporto delle ragioni di una lotta che auspichiamo possa allargarsi a tutti i settori produttivi e a tutte le componenti sociali del territorio.

Il Portavoce provinciale - Simone Pinna
La Portavoce cittadina di Iglesias – Gabriella Masala
I Consiglieri comunali di Iglesias - Gianluca Tocco, Franco Tocco
Tutti gli iscritti a Sel del Sulcis Iglesiente



lunedì 12 dicembre 2011

Presentazione dell'interrogazione sulle anomalie della celebrazione del 4 Novembre 2011

Ecco l'audio presentazione in Consiglio Comunale dell'interrogazione in merito alla celebrazione della giornata delle Forze Armate e commemorazione del milite ignoto e dei caduti sulla guerra del 4 Novembre 2011 e all'invito ufficiale del Comune all'associazione privata Guardian Angels (al posto degli ex combattenti) per il trasporto e il deposito delle corone commemorative nel corteo.





Ho avuto modo di partecipare personalmente, assieme al collega Franco Tocco, ad altri colleghi di maggioranza ed esponenti della giunta, alla consueta celebrazione del 4 Novembre, giornata in cui si celebra la fine della prima guerra mondiale, la giornata delle forze armate e la commemorazione del milite ignoto e dei caduti rimasti senza nome.

Il corteo è partito a metà mattina da piazza Municipio, per poi fermarsi come consuetudine presso il monumento ai caduti di Piazza Oberdan, col deposito delle corone commemorative, per poi proseguire verso l'altro monumento ai caduti situato in Piazza Mercato.
Durante il corteo mi son reso conto che a trasportare le corone commemorative da depositare presso il monumento ai caduti non erano ex combattenti, non erano rappresentanti delle forze armate...figure, insomma, che dovrebbero essere naturalmente individuate per questo compito, ma erano invece due rappresentanti dell'associazione "Guardian Angels", un'organizzazione privata e volontaria di sicurezza pubblica internazionale che da tempi recenti ha una propria rappresentanza anche ad Iglesias.

Una volta in cui il corteo ha raggiunto il monumento ai caduti di piazza Oberdan, le corone commemorative sono state tuttavia ivi depositate da rappresentanti delle forze armate, in seguito a un intervento del Sindaco.
Tuttavia al corteo hanno assistito e partecipato molte persone, e in molti si son chiesti del perchè quest'incarico fosse stato affidato a una neonata associazione, quella dei Guardian Angels, e non a coloro che sono naturalmente predestinati a ricoprirlo.

In effetti nella stampa, due giorni prima, era comparso un trafiletto in cui il responsabile del neonato gruppo dei Guardian Angels iglesienti dichiarava di aver ricevuto dall'amministrazione la richiesta di partecipazione alla celebrazione del 4 novembre per il trasporto e deposito delle corone commemorative, dichiarando inoltre di aver invitato a sua volta a partecipare rappresentanti dei Guardian Angels di Cagliari e Sassari...tant'è vero che fra i partecipanti alla commemorazione il numero dei Guardian Angels era equiparabile, se non superiore, a quello dei carabinieri e delle altre forze armate presenti.

Tengo subito a precisare, per sgomberare il campo da ogni dubbio e perchè non venga travisato il senso della mia interrogazione, che il suo obbiettivo non è un'attacco all'associazione dei Guardian Angels, dal momento in cui essa è legalmente riconosciuta anche in Italia dal pacchetto sicurezza approvato dal governo nel 2009. Non è un attacco all'associazione, in quanto è stata invitata dal Comune a partecipare e quindi legittimamente ha accettato un invito.

Tuttavia, alla luce del fatto che tali gruppi di volontari rappresentano una novità assoluta per la città di Iglesias, città in cui tutti sappiamo quanto, spesso e volentieri, certi cambiamenti e certe novità non vengano recepiti o compresi nell'immediato da tutti i cittadini, il fatto che sia stata una loro rappresentanza in divisa a partecipare attivamente in una cerimonia ufficiale li ha, di fatto, messi agli occhi dei cittadini sullo stesso piano delle forze armate riconosciute dallo Stato, creando parecchia confusione. Anche perchè i cittadini si chiedono da tempo quale sia il ruolo di associazioni come City e Guardian Angels, per quali ragioni possono rivolgersi a loro e quali invece sono aldilà del limite del loro ambito di competenza...ed è proprio qui che si rischia di creare confusione, una confusione che noi oggi chiediamo di dissipare alla nostra Amministrazione, alla luce di ciò che è avvenuto durante la celebrazione del 4 novembre.

Pertanto a nome di SEL e del centro sinistra chiedo al Sindaco e all'amministrazione di spiegare il motivo per cui in una cerimonia commemorativa ufficiale il Comune di Iglesias abbia delegato con invito ufficiale l'associazione Guardian Angels a trasportare e a depositare le corone commemorative, quando tale onore dovrebbe essere riservato, come è sempre stato, a rappresentanti degli ex combattenti o a figure facenti parte delle forze armate, che proprio il 4 novembre celebrano il proprio anniversario..e nel contempo chiedo al Sindaco di chiarire quali siano gli ambiti di competenza, e relativi limiti, di questo tipo di associazioni private nell’esercizio delle loro funzioni di volontari nella nostra città.
Chiediamo questo non per scagliarci deliberatamente contro tali associazioni, ma per rendere più chiara la loro funzione e il loro ambito di competenza agli abitanti della nostra città.

Presentazione mozione del Consigliere Gianluca Tocco (SEL) in merito al ripristino dell'utilizzo gratuito di alcuni locali comunali - Iglesias - 29-11-2011

Presentazione in Consiglio Comunale della mozione di SEL in cui abbiamo proposto la modifica del regolamento delle sale comunali Centro Culturale, Sala Lepori e Sala Remo Branca per mettere nero su bianco la loro concessione gratuita per le associazioni non a scopo di lucro. La mozione è stata arricchita e votata all'unanimità dal Consiglio dopo un dibattito costruttivo, e il regolamento verrà modificato presto dalle commissioni competenti.




            Viviamo in un paese, anzi in una società occidentale che negli ultimi decenni è andata tristemente promuovendo un modello di vita deculturata, che vive come fastidio e perdita di tempo un pensiero che rifletta su di sé e sulle cose. Oggi troppo spesso la cultura diventa evanescente, immateriale e vagamente definibile.
Ci troviamo al giorno d’oggi in un periodo di crisi globale che investe ambiti come quello politico ed economico, e troppo spesso, a vari livelli, è stata la cultura a diventare la vittima sacrificale, il settore più facilmente attaccabile, perchè “non dà da mangiare” e quindi rappresenta qualcosa a cui si può rinunciare senza eccessivi rimpianti. 
            Invece la cultura è sapere. La cultura è conoscenza. La cultura è matrice di sviluppo di ogni singolo aspetto della vita umana, la cultura è in grado di condizionarne la crescita, ed è capace di creare forme di aggregazione... E la cultura può e deve essere soggetto economico, deve e può essere motore di sviluppo e fautore a tutto tondo della crescita di ogni comunità.
Questo discorso vale soprattutto per città come la nostra: Iglesias è da sempre sinonimo e simbolo di cultura, una cultura che ha tante volte portato il nome della nostra città ben oltre la nostra regione e ben oltre il nostro paese.

             Pertanto gli amministratori della città, e non parlo solo del Sindaco e della Giunta, ma di tutti noi Consiglieri che rappresentiamo ognuno la parte della città che ci ha dato fiducia, abbiamo l’importante compito di sostenere e di incentivare qualsiasi tipo di attività e di iniziativa che viene portata avanti da associazioni culturali, circoli e movimenti culturali che sono lo specchio dell’Iglesias che nonostante tutto vuole ancora investire nella cultura in tutte le sue diverse forme.

           Qui ad Iglesias abbiamo associazioni che da anni e anni lavorano in città, coinvolgendo nelle loro attività tutte le fasce di età a partire dai bambini, fino agli adolescenti, ai giovani, agli adulti e agli anziani. Associazioni che sono no-profit, senza scopro di lucro e che risentono anch’esse del periodo di crisi in cui ci troviamo e che sentono ancora con maggiore esigenza la necessità di spazi pubblici per offrire il frutto del loro lavoro e della loro attività alla collettività intera.

           Alla luce di tutto questo, lo spirito della delibera N.23 del Commissario Straordinario del 21/09/2010 sembra ancora di più aliena, distante dal contesto di cui parlato finora.
La delibera contiene il regolamento per l’utilizzo di alcuni locali Comunali, quali la Sala Lepori, un tempo aula magna del Liceo Scientifico, sita in via Isonzo, la sala Remo Branca all’interno del vecchio palazzo municipale e il Centro Culturale in via Grazia Deledda, con le sue due sale attualmente a disposizione, quella principale e quella piccola. Tali sale son particolarmente adatte per convegni, dibattiti, saggi e anche, in assenza di un teatro fruibile ai cittadini, per concerti e saggi di musica classica e non solo. Insomma, parliamo dei locali comunali, quindi di fatto patrimonio di tutti gli Iglesienti, che sono il luogo ideale per permettere a tutti i tipi di associazioni culturali di offrire il frutto del loro lavoro alla cittadinanza intera, alla collettività.
Premettendo che un regolamento per l’utilizzo delle sale era ed è indispensabile e penso che ciò non sia messo in discussione da nessuno all’interno di quest’aula consiliare, vorrei porre l’accento sul nòcciolo della questione.

            La delibera N°23 disponeva che le suddette sale fossero utilizzabili tramite il pagamento di una quota di compartecipazione sulla base di tariffe che io non stento a definire assurde e inconcepibili: 100 euro al giorno per la sala Rita Lepori, 200 euro al giorno per la sala Remo Branca, 200 euro al giorno per la sala grande del Centro Culturale e 50 euro al giorno per la piccola stanza annessa al Centro Culturale.

             Questa delibera aveva scatenato immediatamente, come penso molti di voi abbiano seguito nei giornali e non solo, la reazione e l’indignazione non solo degli esponenti delle associazioni cittadine, ma della cittadinanza intera.
Tant’è vero che il Commissario Governativo ha parzialmente “corretto il tiro” in un secondo momento con la Delibera Commissariale N°6 del 20 Gennaio 2011, in cui il regolamento contenuto nella precedente delibera viene modificato con una riduzione degli affitti, che tuttavia non riguarda tutte le sale in questione, dato che l’affitto della sala Remo Branca corrisponde sempre a 200 euro, e che tuttavia non risolve il problema nonostante gli affitti siano diminuiti a 50 euro per la Sala Lepori, 100 euro per il Centro Culturale (sala grande) e 25 euro per la saletta piccola dello stesso centro.

             Le associazioni che producono cultura, che creano svariate forme di aggregazione, che di fatto sono l’unico modo in cui specie i giovani, privi di lavoro e di prospettive concrete per poterne avere uno, possano esprimersi, dare il meglio di se, formarsi e arricchirsi arricchendo così tutta la collettività, non possono permettersi dei costi simili, e di fatto la loro attività proprio nel momento più importante, quello che vede una sintesi del lavoro di tanti mesi, viene di fatto ostacolata da spese che non sono assolutamente sostenibili.
La “scappatoia” per evitare il pagamento dell’affitto è richiedere il patrocinio del Comune, tuttavia questo non può sempre avvenire, anche perchè la questione patrocinio esclude, ad esempio, sodalizi come quelli basati sull’autoaiuto, che per statuto non si appoggiano alle istituzioni: se lo facessero, peraltro, si creerebbe conflitto anche sulle “linee guida dell’autoaiuto”, già approvate dal Consiglio Comunale di Iglesias.
           Inoltre vorrei anche sottolineare che dare appoggio alle associazioni cittadine è implicito nel nostro mandato, come recita il comma 3 dell’articolo 2 dello Statuto Comunale, secondo cui: “Il Comune riconosce nel volontariato e nell' associazionismo un' alta espressione di partecipazione e pluralismo che favorisce una più compiuta formazione dei cittadini e si impegna a garantirne e valorizzarne il ruolo nell' esercizio delle funzioni amministrative”.

          La decisione di rendere fruibili le sale comunali in questione a pagamento è stata presa da un Commissario Straordinario, e non è stata quindi oggetto di discussione in un Consiglio Comunale eletto e votato dai cittadini Iglesienti quale il nostro. Pertanto noi qui oggi abbiamo la responsabilità di fronte alle associazioni e di fronte alla cittadinanza intera di esprimerci in merito e di venire incontro alle esigenze e alle istanze di una fetta importante della nostra città. Anche lei signor Sindaco nel suo programma ha parlato delle associazioni culturali e di volontariato che da anni operano in città, a cui deve essere garantito spazio e sostegno per le loro attività al servizio della cittadinanza.
Vorrei aggiungere anche un altro elemento utile per valutare la questione in discussione: in diversi altri comuni sardi con un numero di abitanti prossimo a quello di Iglesias, le sale comunali sono utilizzabili a titolo gratuito, come ad esempio avviene a Nuoro e a Carbonia.

            Io nel mio intervento in merito alle linee programmatiche, signor Sindaco, ho parlato dei giovani che son stati costretti ad allontanarsi da Iglesias e dalla Sardegna per potersi garantire un futuro. Molti di questi giovani hanno una formazione professionale che trova riscontro e valorizzazione solamente lontano da qui e quindi parliamo di un bagaglio culturale che purtroppo non riusciamo a tenerci stretto, ce lo vediamo quasi sfuggire via dalle mani...e va a valorizzare altri luoghi, altre città e altri paesi del mondo. Questa emigrazione è dovuta troppo spesso alla mancanza di prospettive e di opportunità e una delle poche possibilità che abbiamo a disposizione per crearne di nuove, o almeno di buttare giù qualche idea che possa poi tramutarsi in opportunità concrete, è investire in cultura...e le associazioni rappresentano una risorsa inestimabile perche ciò possa avvenire e per questo vanno sostenute e incentivate. 
            Per questo non si chiede al Comune, che si trova a fronteggiare dei tagli indiscriminati che arrivano a pioggia dal governo nazionale, di finanziare le associazioni – ancorché sia importantissimo trovare il modo per farlo, nei limiti del possibile - ma intanto di concedere l’utilizzo dei suoi locali gratuitamente, esattamente come ha fatto fino al termine del suo mandato la scorsa amministrazione, la sola, dopo tanti anni, che queste sale ha ristrutturato, rimodernato e reso fruibili alla cittadinanza, restituendo a Iglesias tre luoghi di aggregazione e discussione degni del ruolo che la città vuole continuare a ricoprire nel panorama culturale del territorio e della Sardegna.

            Pertanto, il gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà chiede che questo consiglio deliberi la modifica del regolamento delle sale comunali con l’annullamento dell’articolo 5 ripristinandone quindi l’utilizzo a titolo gratuito, trovando soluzioni alternative come ad esempio il deposito di una caparra che resta all’ente nel caso in cui il locale non venga restituito nelle medesime condizioni in cui era stato concesso. Perchè imporre il pagamento di un affitto per queste sale comunali crea un ostacolo per la libera circolazione delle idee, per l’associazionismo in ogni forma e non favorisce, ma ostacola, la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità stessa.