sabato 28 luglio 2012

Alleanze e fumo negli occhi: facciamo un po' di chiarezza.


SIMONE PINNA
Una maggioranza che sopravvive a se stessa, un centrodestra che ha palesemente fallito, nel Paese come in Sardegna, ed ecco che puntuale si scatena la ridda di ipotesi su alleanze prossime venture, in un profluvio di allusioni e congetture che di tutto sembrano tener conto, tranne che degli orientamenti e delle reali scelte che nel frattempo maturano fra militanti e dirigenti dei partiti chiamati in causa.
E' evidente che simili operazioni sono mirate a solleticare la curiosità e la (legittima) "fame" di scoop della stampa, col malcelato obiettivo di disorientare gli elettori, in particolare quelli che - preso atto del fallimento dell'attuale amministrazione regionale e stufi di prassi politiche che ignorano l'interesse generale per concentrarsi su quello di pochi - intendono sostenere realtà come Sinistra Ecologia e Libertà, che sta dimostrando di avere l'energia, le capacità, la coerenza e l'entusiasmo per portare avanti una reale e valida alternativa al malgoverno del centro-destra. 

Ciò nondimeno, è opportuno e sempre utile spendere qualche parola che faccia chiarezza in proposito. Lo è anche per noi che viviamo e facciamo politica nel Sulcis-Iglesiente, territorio da cui provengono tanti dei protagonisti della politica regionale. Un territorio, non dimentichiamolo, dove ogni giorno si misura drammaticamente il fallimento del modello politico imposto dal centro-destra nazionale e da quello regionale: i numeri da primato continentale relativi alla disoccupazione, agli ammortizzatori sociali, all'emigrazione, alla povertà, parlano chiaro. Ebbene, per noi che sull'alternativa programmatica, progettuale, umana prima che politica, al modus operandi dei partiti di centro-destra abbiamo impostato ogni nostra scelta, ottenendo anche significativi successi (come ad Iglesias, dove la nostra candidata sindaco è arrivata al 42% di preferenze, mentre Sel ha raggiunto il 10%), èdoveroso fare un po' di chiarezza

Come portavoce di Sel nel Sulcis Iglesiente, membro del coordinamento regionale e della Commissione di garanzia nazionale, partecipo in prima persona ai processi di elaborazione delle linee politico-programmatiche del partito, e ho di conseguenza una diretta percezione degli scenari politici che potrebbero delinearsi di qui a breve. Nonostante la complessità dell'attuale situazione, e utilizzando tutte le cautele che è bene imporsi quando, come in questo caso, si entra nel dominio dell'eventuale, debbo dire che nessuna decisione presa o anche solo in discussione nelle sedi citate fa riferimento a ipotesi di alleanze che mutino gli attuali equilibri politici. In altre parole, chi scrive o afferma che Sel stia "corteggiando" partiti che attualmente contribuiscono a tenere artificialmente in vita il peggior governo regionale della storia autonomistica, come Udc e Psd'az, scrive o dice una cosa priva di reale fondamento, ferme restando le recenti dichiarazioni del consigliere regionale di Sel Luciano Uras, che a nessun partito si riferivano, quanto piuttosto a delle sensibilità, ad una porzione di elettorato che nell'attuale panorama isolano spesso faticano a trovare adeguata espressione politica e che dovrebbero invece potersi riconoscere nel rinnovato centro sinistra.

Nel sottolinearlo, occorre ancora una volta ribadire - questo sì, sulla scorta di decisioni prese ad ogni livello del nostro partito - che ogni eventuale quadro di coalizione va definito sulla base di unprogramma. E qui, in primo luogo, va considerata la distanza abissale tra i progetti portati avanti dall'attuale maggioranza in Regione e quelli proposti e perseguiti a suo tempo dal centro-sinistra (di cui Sel oggi è forza trainante).
E' utile inoltre ricordare (come ha fatto in una recentissima nota il segretario regionale di Sel, Michele Piras) quanto il nostro partito abbia da tempo posto "lavoro, conversione ecologica, sovranità" come "assi minimi portanti di un centrosinistra di nuova generazione, aperto ai giovani, alle donne, alle energie fresche di una terra violentata e da anni malgovernata". Un centrosinistra in grado di sviluppare e portare avanti "un nuovo sistema di diritti civili, ambientali e sociali", con l'introduzione di un reddito minimo garantito ai disoccupati, una legge regionale contro l’omofobia e per il riconoscimento delle coppie di fatto, l’applicazione – così come è stato approvato a suo tempo, senza alcun adeguamento – del Ppr

Non c'è margine, stanti questi punti fermi, per la formazione di nuove coalizioni se non intorno a un progetto che abbia come pilastri quelli appena elencati.

Simone Pinna
Portavoce Sel - Sulcis Iglesiente

Prosegue l'impegno di SEL IGLESIAS con la raccolta firme per il "Reddito Minimo Garantito", proposta di legge popolare.

Prosegue l'impegno del Circolo XI Maggio di SEL IGLESIAS, nella raccolta firme per la proposta di legge popolare per l'istituzione del "Reddito minimo garantito". Ieri 27 Luglio 2012, in presenza dei consiglieri comunali Franco Tocco e Gianluca Tocco e di alcuni militanti, son state raccolte altre preziose firme di molti cittadini iglesienti all'ingresso di Via Nuova.
27 Luglio 2012 - prosegue la raccolta firme di SEL IGLESIAS per la proposta di legge
popolare per l'istituzione del "reddito minimo garantito"

venerdì 20 luglio 2012

"Reddito minimo garantito" - SEL IGLESIAS aderisce alla raccolta firme per la proposta di legge popolare

SEL IGLESIAS, Circolo XI Maggio, aderisce alla raccolta firme per la proposta di legge popolare per l'istituzione del "reddito minimo garantito", e ha già iniziato il 13/07/2012 a raccogliere le firme nella città di Iglesias.
E’ arrivato il momento, non più rinviabile, affinché una proposta di legge sul reddito minimo garantito venga inserita nell’agenda politica di questo paese. I numeri che ogni giorno vengono presentati dagli enti di statistica e di ricerca raccontano di un paese sull’orlo del disastro sociale, un defalut sociale che sta dimostrando con sempre maggiore chiarezza la necessità di una nuova politica redistributiva e l’importanza, cosi come definito in molti testi e risoluzioni europee, della misura del reddito minimo garantito. E’ necessario definire, prima di tutto per il riconoscimento della dignità umana, una base economica sotto la quale nessuno deve più stare! Il reddito minimo garantito non è più rinviabile! Il reddito minimo garantito è un argine contro la ricattabilità, il lavoro nero, il lavoro sottopagato e la negazione delle professionalità e della formazione acquisita. Significa in buona sostanza non vendersi sul mercato del lavoro alle peggiori condizioni possibili. Da argine può diventare un paradigma per la costruzione di un welfare che includa e promuova, garantisca autonomia e libertà di scelta. Siamo tra i pochissimi Paesi europei – oltre a noi solo la Grecia – a non avere alcuna forma di tutela di ultima istanza. Siamo persino inadempienti rispetto all’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Per ulteriori informazioni, visita il sito: http://www.redditogarantito.it/#!/home

Banchetto di SEL IGLESIAS per raccolta firme "Reddito mininmo garantito"
13/07/2012